"Donna vittima di un brutale attacco, che viene mostrato in loop in televisione"


" Oggi, un canale televisivo, su un canale libero nella tarda mattinata, ha mostrato in loop le immagini di una donna selvaggiamente aggredita da un uomo in un parcheggio." Così iniziava il post di Rita Ferro Rodrigues, riferendosi alla donna accoltellata nel parcheggio dello stadio José Alvalade, a Lisbona.
"Una donna, vittima di un brutale attacco, non sappiamo se sopravviverà (si può sopravvivere a questo?) e le immagini di questa violenza vengono mostrate in loop sulla televisione nazionale, con iene che la commentano, iene affamate e piene di opinioni", ha spiegato ulteriormente.
"Ero una bambina e ho acceso la televisione. Ero imparentata con quella donna e ho acceso la televisione, ero quella donna e ho acceso la televisione. Ero quella donna e ho acceso la televisione e, ancora una volta, sono stata aggredita, mancata di rispetto, attaccata, usata, commercializzata, per gli ascolti e per i soldi. Ero anche quella donna che ha abortito e che si ritrova giudicata in prima serata. Ero quella donna che si è "messa in una posizione" perché ha organizzato un appuntamento su Tinder, perché è salita in macchina, perché ha bevuto troppo, perché indossava una minigonna e se l'è cercata davvero", si è lamentata.
"Siamo tutte quella donna: quella che è in ospedale e lotta per la propria vita, ridotta al silenzio da coltelli sessisti, senza sapere che la mattina dopo, sulla televisione nazionale, la sua indicibile tragedia si ripete, il suo terrore alimenta la guerra degli ascolti e il clickbait, in un festival di spudorata mancanza di empatia e minima decenza", ha aggiunto.
"Siamo tutte quelle donne e vogliamo che tu sappia che sappiamo chi sei, quelle che prendono le decisioni, quelle che comprano la 'pubblicità', quelle che urlano nelle stazioni di polizia ('metti quella merda in loop e venderai'), quelle che comprano i frullati, quelle che restano sul ponte a guardare dove porta, quelle che non si impegnano, quelle che restano in silenzio come topi, aspettando che passi", ha continuato.
"Vi osserviamo e sappiamo esattamente chi siete. E non perdoneremo. Non perdoneremo gli aggressori, non perdoneremo i complici, non perdoneremo i codardi, non perdoneremo gli ipocriti. Abbiamo il potere di decidere il vostro potere. Possiamo fare questo: 1) non cliccare; 2) non sintonizzarvi; 3) non seguire più; 4) non acquistare; 5) non nominare; 6) non condividere; 7) e non dargli tregua; 8) e lottare per noi e per chi non ha voce. A presto e nessuno molla la presa", ha concluso.
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